Crescita economica, anche il treno cinese sta frenando

Continuano ad arrivare segnali tanto evidenti quanto preoccupanti di una possibile recessione economica. Anche se il FMI dispensa maggiore ottimismo, ci sono diverse ragioni per mettersi sull’allerta, a cominciare dalla frenata del più grande motore della crescita economica mondiale, la Cina.

La frenata della crescita economica

yuan

Secondo i dati ufficiali, la crescita economica in Cina è scesa al 6,4% nell’ultimo trimestre del 2018. Si tratta di un numero che molte economie se lo sognano per quanto è invidiabile, ma in Cina è un tasso di crescita deludente, perché molto inferiore alla media a due cifre che si registrava dagli anni ’80 ai primi anni del 2000. Durante quegli anni c’era addirittura chi prevedeva un declino della posizione del dollaro americano come valuta di riserva mondiale, a vantaggio del renminbi cinese. O quanto c’erano segnali forex affidabili che facevano immaginare un mondo multi-moneta in euro, dollari e renminbi.

Il modello in crisi

Dal 2015 le cose sono decisamente cambiate… Il modello di crescita economica cinese, basato sulla rapida industrializzazione, sta perdendo colpi. Se prima i lavoratori si trasferivano nelle città per lavorare in fabbrica, oggi che i costi del lavoro sono aumentati devono affrontare la concorrenza di paesi come il Vietnam, dove i salari sono significativamente più bassi. Questo spiega perchè il dollaro è ancora il re delle valute. Anche se alcuni paesi hanno ridotto le loro riserve in biglietti verdi, la moneta statunitense è addirittura più utilizzata di quanto non lo fosse cinque anni fa.

E lo yuan nel frattempo come è andato? Peggio. Quattro anni fa era la quarta valuta più utilizzata per i pagamenti transfrontalieri. Nel 2014 il commercio in yuan rappresentava il 30% del totale degli scambi cinesi, però da allora è scivolato al 15%, il suo indicatore awesome oscillator evidenzia un rallentamento. Le uniche che hanno incrementato l’utilizzo di renminbi sono state le banche centrali, che – in base ai dati del Fondo Monetario Internazionale – hanno accresciuto le riserve mondiali in renminbi dell’1,8%. Va però anche precisato che il dato di partenza era davvero minimo, appena 1,1%.